Spesso come dicevo viene contestato questo:

Distanza temporale rilevante tra pagamenti effettuati l’art. 6, comma 3, del Decreto prevede che il Soggetto Responsabile presenti la domanda di accesso agli incentivi “entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento, ovvero entro i 60 giorni successivi alla data in cui è resa disponibile sul portale del GSE la scheda-domanda di cui al comma 1, pena la non ammissibilità ai medesimi incentivi. La data di conclusione dell’intervento, ai fini dell’accertamento della quale non è considerato valido riferimento il pagamento di prestazioni professionali di cui all’articolo 5, comma 1, lettera i), non supera i 90 giorni dalla data di effettuazione dell’ultimo pagamento.”;
Nota: con riferimento alla data di conclusione dell’intervento dichiarata nel Portaltermico in fase di compilazione della richiesta, alla data di pagamento del bonifico relativo al pagamento della fattura xxxx ed alla data di pagamento dei bonifici relativi alle altre fatture attestanti il costo sostenuto per la realizzazione dell’intervento, emerge che non vi sono elementi sufficienti per poter ritenere rispettate le disposizioni temporali dell’art. 6 comma 3 del Decreto, in quanto:
 l’importo relativo alla fattura xxxxx risulta di minima entità rispetto al prezzo complessivo dell’intervento;
 la data di pagamento dell’ultimo bonifico effettuato risulta essere molto distante temporalmente dalla data di pagamento dei bonifici relativi alle altre fatture attestanti il costo sostenuto per l’intervento.
Si richiede di fornire chiarimenti in merito a quanto riscontrato e le ragioni per le quali l’operazione di completamento dell’installazione del bene sia stata realizzata ad una distanza temporale così ampia.
Si richiede, inoltre, di inviare idonea documentazione atta a comprovare in modo inequivocabile la data di fine lavori riportata sul Portaltermico.

La mia opinione e quanto già contestato al GSE:

Con riferimento a quanto contestato si ricorda nè il citato art 3 comma 3 del DM 16/02/2016, nè le stesse Regole Applicative riportano quanto è qui contestato.

Essi impongono infatti solo un vincolo temporale ovvero che “L’ULTIMO PAGAMENTO” sia nei 90 giorni precedenti la fine lavori. Nessun riferimento all’entità di tale pagamento rispetto al totale della spesa e nessun riferimento che questo pagamento debba essere “del bene” inteso come per esempio il generatore di calore. Risulta quindi trattarsi palesemente di un pagamento di qualunque cifra basta che sia un pagamento di una spesa ammissibile così come indicato nelle regole applicative.

Tutto questo ragionevolmente con quanto molto spesso succede nella realtà. Capita spesso infatti che per interventi, ad esempio su generatori a biomassa, il venditore non ordina il generatore se il cliente non lo ha pagato nella sua interezza ben prima di iniziare i lavori stessi e che poi per svariati e normalissimi motivi possono passare anche mesi prima della fine lavori, anche per lavori di entità minore di quello in oggetto.

Inutile dire che anche chi fa consulenza come il sottoscritto non può fare altro che basarsi su quanto indicato nel Decreto 16/02/2016 sulle relative Regole Applicative.

Esaminando quindi tali documenti, di cui si riportano di seguito gli stralci, non si può fare altro che dedurre che basta un qualunque pagamento, di qualunque entità tra le spese ammissibili (escluse quelle professionali), per ottemperare alle regole per accedere all’incentivo.